Negli ultimi tempi, però, tira aria di tempesta anche per l'élite. Già prima della crisi innescata dal coronavirus, gli affari non andavano molto bene a causa delle sovratasse doganali negli Stati Uniti, dei disordini a Hong Kong e delle incertezze legate alla Brexit. E come se non bastasse, a causa del coronavirus sono stati cancellati viaggi ed eventi, incluse le degustazioni di campioni della nuova annata. I commercianti di Bordeaux hanno dovuto quindi escogitare nuovi espedienti, come inviare i campioni del 2019 a rivenditori specializzati e giornalisti e organizzare degustazioni nelle maggiori città come Zurigo. A causa delle prospettive economiche incerte, i prezzi della nuova annata sono stati ridotti del 20-30% in molti Paesi, creando opportunità di acquisto molto interessanti, sebbene negli ultimi anni le sottoscrizioni en primeur non siano state particolarmente vantaggiose per i consumatori. Infatti, una volta introdotti sul mercato, i vini avevano praticamente gli stessi prezzi delle sottoscrizioni.
Le prospettive non sono incoraggianti e i magazzini dei commercianti di Bordeaux dovrebbero già essere ben riforniti dei vini delle annate precedenti. Le vendite appaiono difficili, non solo per le etichette di annate infelici come il 2017, ma anche per le costose bottiglie del 2018, che devono fare i conti con il calo dei prezzi degli eccellenti 2019. Nel Bordelais, tuttavia, i vini dall'eccellente rapporto qualità/prezzo non mancano mai, basta solo guardarsi bene intorno. Lo Château Cormeil-Figeac Saint-Émilion del 2016 appartiene a questa categoria e Mondovino è riuscito ad aggiudicarselo per il suo assortimento di rarità. Ricco e vigoroso, questo grand cru ha un successo straordinario e può essere affinato senza problemi per oltre dieci anni (v.
www.mondovino.ch). E questa è la prova che il Bordeaux, nonostante le tante difficoltà, non ha mai perso il suo fascino.